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Pace, convivenza dei popoli (e diritti umani?), ovvero la Cina secondo il Sindaco di Asti.

  L’intensificarsi dei viaggi istituzionali/commerciali del Sindaco di Asti, Maurizio Rasero, in Cina (dalle speranzose, ma incerte ricadute economiche sul territorio in quanto non pare esser ancora disponibile un’analisi chiara delle stesse), nel momento storico in cui l’Italia ha annunciato l’uscita dal memorandum/accordo commerciale con il paese asiatico “La nuova Via della Seta”, colpisce e interroga un po', anche alla luce della sua recente lettera inviata allo “stimatissimo presidente Giorgia Meloni”. Al di là della solerzia nello scriverla (che forse sarebbe stata più consona alle tante criticità che Asti sta attraversando) e del tono ossequioso (forse eccessivo in una lettera che si apre con il dono di una laurea “Dott.ssa” e che si chiude con le scuse per l’”ardire nello scriverle”), è difficile restare indifferenti al riferimento alla Cina di Xi Jinping che “ha introdotto il socialismo con caratteristiche cinesi per una nuova era” e che “ha alla base dei suoi fondamenti

Carcere, lavoro, sicurezza e società: ambiguità e contraddizioni.

Carcere, volontariato e finalità rieducativa della pena.