Carcere di Asti e volontariato: la ripartenza.

Finalmente dentro. Pare paradossale ma dopo circa un anno e mezzo sono potuto rientrare nella casa di reclusione alta sicurezza di Quarto d'Asti per riprendere in presenza (dopo mesi di attività a distanza e online), il mio impegno come volontariato nella Redazione della “Gazzetta Dentro”, la pubblicazione mensile realizzata e distribuita all’interno del carcere, di cui alcuni articoli “escono” e settimanalmente sono pubblicati anche sulla Gazzetta d'Asti. Da alcuni anni mi occupo del coordinamento di questo progetto editoriale che si propone di essere un’opportunità per dar voce alle persone ristrette e a chi opera nel e per il carcere, coerentemente con quanto previsto dall’art. 27 della Costituzione.

Un’esperienza che si basa sul lavoro di una Redazione cui partecipano redattori interni ed esterni, e la cui valenza comunicativa si spera possa contribuire a creare un ponte fra carcere e società, due luoghi che, pur trovandosi nello stesso territorio, sembrano lontanissimi e sconosciuti. Un piccolo spiraglio da cui provare a guardare in modo diverso alla società di cui tutti siamo parte ed un tentativo di arginare il rischio di una riduzione del carcere a "luogo di reclusione senza speranza". E’ un percorso fatto di parole e riflessioni che attraversano le sbarre per contribuire a costruire ponti, a tessere tenui fili relazionali e comunicativi tra persone e realtà differenti e, spesso, lontane ma appartenenti a un’unica comunità di vita.

Un percorso che cercheremo di riprendere e proseguire nella speranza di tener viva quella ineludibile “dialettica tra noi e gli altri, in cui si gioca la complessa dinamica che lega identità e convivenza”.

Qui alcuni articoli correlati e di approfondimento:

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N.B.: immagine in evidenza rappresenta l'ingresso della Casa di Reclusione di Asti.

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