Asti e l’adozione del Piano per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche (PEBA): se non ora quando?
Periodicamente ad Asti riemerge il problema delle barriere architettoniche, richiamato nell’ultimo mese in diversi interventi e recentemente anche dall’Assessora alle politiche sociali Eleonora Zollo in risposta ad alcune considerazioni di Marco Castaldo. In particolare l’Assessora sostiene di aver affrontato più volte la questione barriere architettoniche e spiega che si interverrà non appena vi saranno fondi a sufficienza, ma che “I fondi oggi non ci sono”. Bisogna, però, rilevare che sino ad ora l’attuale Giunta comunale, nonostante alcuni significativi avvicendamenti, sul tema barriere sembra essersi posta in assoluta continuità con il poco o nulla che era stato fatto nel mandato precedente a riguardo, salvo alcune dichiarazioni ed occasionali interventi di sensibilizzazione, sicuramente importanti ma cui, però, non ha mai fatto seguito un concreto impegno per affrontare tale questione che dovrebbe essere considerata un indicatore del livello d’inclusività delle nostre comunità.
Eppure
qualcosa fin da subito, anche con risorse limitate, si potrebbe/dovrebbe fare.
Basti ricordare che la normativa sul P.E.B.A. (Piano per
l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche), continua ad essere disattesa da
oltre 35 anni ad Asti, senza alcuna prospettiva per la sua adozione. Eppure
la l. 41/86, art 32, commi 21-22, stabiliva che entro un anno le Amministrazioni
si dotassero obbligatoriamente di questo strumento per monitorare e superare le
barriere architettoniche presenti in un determinato Comune e/o territorio. La
portata dei PEBA è stata poi ampliata dall’art. 24 della legge 104/92, con
integrazioni relative all’accessibilità degli spazi urbani (P.A.U. Piano di
Accessibilità Urbana), “con particolare riferimento all’individuazione e alla
realizzazione di percorsi accessibili, all’installazione di semafori acustici
per non vedenti, alla rimozione della segnaletica installata in modo da
ostacolare la circolazione delle persone”.
Per la
città di Asti dare avvio alla redazione ed all’adozione del PEBA/PAU
costituirebbe non solo l’adempimento, seppur tardivo, di un dovere
istituzionale, ma vorrebbe dire dotarsi di uno strumento per la mappatura delle
barriere sul territorio con il coinvolgimento della cittadinanza, utile a
pianificare e programmare gli interventi evitando sprechi ed incongruenze e
promuovendo una “mobilità sicura ed autonoma non solo delle persone con
disabilità ma di fasce della popolazione all'interno delle quali, almeno in
alcune fasi della vita, ricadiamo tutti”. Un investimento, quindi, non
particolarmente oneroso ma con importanti ricadute, come ben espresso, ad
esempio, nella recente determina (2450/2021), del Comune di Udine:
“La
redazione e la successiva adozione del P.E.B.A., oltre a rappresentare un
adempimento normativo ai sensi della Legge 41/1986 e Legge 104/1992, deve
essere intesa come una dichiarazione di intenti nel perseguire politiche di
intervento coerenti ed omogenee nell'intero territorio comunale volte al
costante e progressivo innalzamento del grado di accessibilità, sicurezza e
comfort degli spazi pubblici. […] Il principale vantaggio del P.E.B.A. quale
strumento di coordinamento e di programmazione è rappresentato della
possibilità di definire, progettare e realizzare gli interventi in modo
coordinato sulla base di specifiche priorità ed obiettivi definiti. E' noto,
infatti, che uno dei principali motivi per cui gli interventi di eliminazione
delle barriere non raggiungono il loro scopo è che vengono realizzati in modo
casuale, distribuiti sul territorio senza un programma organico, spesso sotto
la spinta di istanze individuali. Ulteriore punto di forza è il processo
partecipativo che la redazione del P.E.B.A. comporta, rendendo di fatto la
cittadinanza parte attiva nella definizione degli obiettivi e delle priorità
del Piano”.
Stupisce,
inoltre, che pur continuando a lamentare l’assenza di fondi per affrontare il
tema barriere non sia ancora emerso nelle dichiarazioni di Sindaco ed Assessorati
competenti il riferimento alla Deliberazione della Giunta Regionale Piemonte del
16 febbraio 2023, n. 1-6515 in cui, sulla base del DPCM 10 ottobre 2022, si stabilisce “di ripartire (in rapporto alla
popolazione comunale) le risorse del «Fondo per l'inclusione delle persone con
disabilità», pari a euro 865.117,79 per incentivare la progettazione dei Piani
per l'eliminazione delle barriere architettoniche (di seguito P.E.B.A.), cui
sono tenuti i comuni …”.
Se per
l’adozione del PEBA/PAU al Comune di Asti, quindi, non bastasse il fatto di ripristinare
una situazione di legalità dotandosi di uno strumento per affrontare il tema
delle barriere architettoniche con metodo, promuovendo la partecipazione della
cittadinanza e con una progettualità a lungo termine, adesso c’è anche un “incentivo”
economico che, in questo periodo storico, credo, sarebbe preoccupante perdere.
Domenico
Massano
Per alcuni approfondimenti si veda ad es. il mio
capitolo relativo al PEBA dal Rapporto sullo stato dei diritti in Italia 2021 (pp. 87 e seguenti).
Si vedano anche i precedenti interventi dal 2020: Asti e le sue barriere: aspettando il PEBA?; Asti e le sue barriere: continuando ad aspettare il PEBA?
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