Marcia straordinaria per la pace PerugiAssisi 2022

Domenica 24 aprile si è svolta la marcia straordinaria per la Pace e la fraternità PerugiAssisi, a due mesi dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, per ridare voce alla Pace e “per cercare di spezzare il circolo mortale della guerra che infuria in Ucraina e in tante altre parti del mondo”. Su iniziativa della Rete Welcoming Asti che ha aderito all’evento, anche un bel gruppo di astigiani ed astigiane è partito, chi con il pullman organizzato dalle ACLI e chi con mezzi propri, per partecipare a questa grande ed importante “assemblea per la pace in cammino”. 

Prima di incamminarci alle 9,30 dai giardini del Frontone a Perugia, insieme a migliaia di persone abbiamo osservato un minuto di silenzio per ricordare con profondo dolore le vittime della guerra in Ucraina e di tutte le guerre nel mondo e, successivamente, abbiamo ascoltato gli interventi che si sono susseguiti da un palco avvolto nella bandiera dell’Ucraina di fronte al quale si stendeva lo storico bandierone della pace che di lì a poco avrebbe aperto la Marcia. Flavio Lotti, coordinatore del comitato promotore, rilanciando dal palco il grido di Papa Francesco “Fermatevi! La guerra è una follia”, ribadiva che fermare la guerra vuol dire perseguire con convinzione la strada negoziale da subito: “Questa manifestazione è fatta apposta per togliere la parola alle armi e ridarla alla politica e se la politica la riprenderà in mano ci salveremo altrimenti sarà un disastro per tutti. La politica purtroppo in questo tempo ha affidato le sorti dell'Ucraina, dell'Europa e della democrazia alle armi”

Il lungo corteo arcobaleno che è poi partito per percorrere i 24 km che lo separavano dall’arrivo ad Assisi, era composto da circa 50.000 persone, oltre 400 associazioni (nazionali e locali), 156 tra Regioni, Provincie e Comuni (non Asti, purtroppo), molte scuole e tantissimi giovani. Verso mezzogiorno arrivava anche il saluto in diretta da Piazza S Pietro di Papa Francesco: “I leader politici per favore ascoltino la voce della gente che vuole la pace, non l’escalation del conflitto. A questo proposito saluto e ringrazio i partecipanti alla Marcia straordinaria Perugia Assisi della pace e della fraternità che si svolge oggi". 

Dopo cinque ore di marcia ininterrotta, lo “spezzone” astigiano, guidato dall’instancabile chitarra di Daniele che ha suonato aggregando e coinvolgendo decine di persone lungo tutto il percorso, è arrivato alle 14.30 ad Assisi in una piazza San Francesco ormai stracolma che ha reso necessario spostarsi sul soprastante prato davanti alla Basilica, su cui era steso la grande bandiera della pace. I messaggi di conclusione della Marcia parlavano ancora con commozione della tragedia della popolazione ucraina causata dall’aggressione russa e della necessità di provare tutte le vie diplomatiche e politiche per il cessate il fuoco e la soluzione negoziata del conflitto anziché quella militare, dell’urgenza di fermare ogni guerra e la correlata corsa al riarmo, dell’importanza di fornire aiuti umanitari e accoglienza ai profughi ucraini, così come a quelli di ogni altro conflitto. Concludeva ancora Lotti: “Per fermare la guerra e la sua escalation, per spingere i governi sulla via della pace deve crescere dal basso un grande movimento di cittadini per la pace. In ogni città, in ogni quartiere, in ogni scuola, in ogni luogo di lavoro deve nascere un gruppo, un comitato, un’iniziativa per la pace. Questa marcia deve essere l’inizio di un impegno quotidiano che ci deve vedere tutti responsabili”. 

Affaticati ma con il cuore pieno di speranza siamo tornati, quindi, verso il pullman che in tarda serata ci avrebbe riportati ad Asti, consapevoli che, così come affermava Capitini al termine della prima Perugia Assisi nel 1961: “La Marcia è stata una manifestazione dal basso, che ne ha cominciate tante altre”. Questi altri cammini iniziano anche nei piccoli/grandi passi che possiamo fare nel quotidiano, disarmando le menti, costruendo ponti di dialogo, prendendoci cura gli uni degli altri e della terra in cui viviamo. Dobbiamo unire tutte le nostre sensibilità, intelligenze, risorse, energie affinché sia la cultura della pace, della nonviolenza, della solidarietà, della fratellanza, dell’accoglienza a prevalere sulla violenza e sulla guerra perché, come si concludeva il manifesto della Marcia PerugiAssisi: “Chi ama la pace, come recita la Costituzione Italiana, ripudia la guerra …”.

Domenico Massano

Sulla PerugiAssisi si veda anche: Capitini e la Marcia della Pace, Marcia per la Pace PerugiAssisi 2021 

Immagine in evidenza: molte persone in cammino con diverse bandiere della pace che si stagliano su un cielo azzurro attraversato da alcune nuvole


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