"Dei migranti che fuggono dalla guerra raggiungono un'isola nel Mediterraneo. La prima settimana ne arrivano cento, poi, ogni settimana, il loro numero aumenta del 10 per cento", questo il testo di un problema pubblicato su un manuale per studenti dalla casa editrice francese Nathan. Le polemiche e le critiche immediatamente scoppiate hanno portato al ritiro del testo e alla sua pronta sostituzione. Tuttavia non è difficile rilevare alcune preoccupanti similitudini con i problemi sottoposti agli studenti tedeschi durante il nazismo relativi alle persone con disabilità e/o con disturbo mentale.
Nell’ambito del progetto di eutanasia nazista, in cui persero la vita circa 200.000 persone con disabilità e/o con
disturbi mentali, un’attenzione particolare fu dedicata alla preparazione
dell’opinione pubblica fin dagli anni Trenta, attraverso la diffusione di
opuscoli, poster e film. Anche le scuole
divennero un campo d’intervento, sia con misure propagandistiche esplicite, sia
attraverso altre più subdole e indirette, mascherate dietro a problemi di
questo tipo: A) “La costruzione di un ospedale psichiatrico costa 6 milioni di
marchi. Quante case del costo di 15.000 marchi ciascuna si sarebbero potute
costruire con la somma in questione?”, B) “Un malato di mente costa circa 4
marchi al giorno, un invalido 5,5 marchi, un delinquente 3,5 marchi. In molti
casi un funzionario pubblico guadagna al giorno 4 marchi, un impiegato appena
3,5 marchi, un operaio (...): rappresenta graficamente queste cifre” (M.
Burleigh, “Lo stato razziale. Germania 1933-1945”). E’ difficile non rilevare
alcune analogie, pur con i necessari distinguo, con un problema pubblicato recentemente dalla casa editrice francese Nathan su di un manuale per studenti: “Dei
migranti che fuggono dalla guerra raggiungono un'isola nel Mediterraneo. La
prima settimana ne arrivano cento, poi, ogni settimana, il loro numero aumenta
del 10 per cento …” (testo, peraltro, affiancato dalla foto di un gommone che
trasporta migranti). Pur dovendo riconoscere le repentine scuse della casa
editrice, che ha provveduto a ritirare il manuale impegnandosi a fornirne uno
riveduto e corretto, credo sia importante non sottovalutare tali “incolpevoli sviste”
che, purtroppo, potrebbero anche essere indice del riemergere, nell’affrontare
le odierne questioni sociali, di logiche appartenenti a un passato forse mai del
tutto superato e affrontato.
Commenti
Posta un commento