Mercoledì 15 gennaio è stato presentato in Parlamento dall’associazione A Buon Diritto l’aggiornamento annuale del Rapporto sullo Stato dei diritti in Italia (https://www.rapportodiritti.it/), giunto al suo decimo anniversario. Sono intervenute il presidente di A Buon Diritto, Luigi Manconi, la moderatora della Tavola Valdese, Alessandra Trotta (il rapporto è sostenuto con i fondi dell’8 per mille Valdese), le parlamentari Rachele Scarpa e Cecilia D’Elia ed i parlamentari Nicola Fratoianni e Riccardo Magi.
Il Rapporto approfondisce la situazione del biennio 2023-2024, che è stato particolarmente faticoso da un punto di vista politico, e traccia una panoramica degli ultimi dieci anni facendo il punto su dove siamo oggi e su cosa c’è ancora da fare. Il quadro di fronte al quale ci troviamo è molto preoccupante: dal Rapporto sullo stato dei diritti emerge, in particolare, che sono aumentate nell’ultimo decennio le povertà, e che servirebbero risorse e politiche serie per affrontare la situazione. Invece negli anni abbiamo assistito a tagli alla ricerca, tagli alle misure sociali, tagli alle misure di sostegno al reddito, in una costante criminalizzazione delle povertà.
Rapporto Diritti propone un monitoraggio di 17 diversi diritti, delle maggiori difficoltà riscontrate nel loro riconoscimento, delle principali novità normative e legislative e delle iniziative e proposte da intraprendere per la loro tutela. Dalla libertà di espressione e d’informazione ai profughi e richiedenti asilo; dai dati sensibili al diritto all’abitare, dalla salute e libertà terapeutica all’ambiente; e poi migrazioni, autodeterminazione femminile, istruzione, lavoro, persona e disabilità, pluralismo religioso e integrazione, rom e sinti, LGBTQI+, minori, prigionieri, salute mentale.
Manconi ne introduceva la prima pubblicazione, 10 anni fa, con queste parole che sono valide ancora oggi: “Il Rapporto sullo stato dei diritti è un resoconto e un progetto che possiamo chiamare politico. Il resoconto di un lavoro collettivo che documenta la tutela o la mancata tutela o la parziale tutela di tutti i diritti, nel nostro paese. Ed il progetto politico della Costituzione repubblicana e del principio d’uguaglianza scritto in nome della dignità e dei diritti di ogni essere umano.”
È sia uno strumento scientifico e di informazione sia uno strumento politico: per questo alla fine di ogni capitolo ci sono una serie di raccomandazioni per il legislatore, facendo emergere cosa manca per ciascun diritto e cosa ancora può e deve essere fatto. È un racconto corale, intersezionale, che mostra e ribadisce come i diversi diritti sono indissolubili gli uni dagli altri e ci riguardano sempre, tutti e tutte ed ovunque.
Il lavoro di approfondimento e denuncia continuerà, perché, come dimostrano questo lavoro e l’attualità, i diritti non possono essere dati per scontati, non sono acquisiti per sempre e vanno costantemente difesi e rivendicati.
Di seguito un estratto del capitolo ed a questo link (https://www.rapportodiritti.it/persona-e-disabilita#), la versione integrale del capitolo “Persona e Disabilità”, redatto da Domenico Massano.
Domenico Massano

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