Maraude Solidaire: la solidarietà oltre le frontiere.

Il 12 marzo 2022 siamo stati al Col del Montgenèvre per partecipare nuovamente alla Grande Maraude Solidaire, giunta alla sua terza edizione e organizzata dall'associazione Tous Migrants insieme a diverse realtà tra cui Amnesty International, Medecins du Monde, Médecins sans Frontières, … . Si tratta di un evento finalizzato sia a mettere in luce e denunciare quanto accade sulla frontiera italo-francese (così come su tutte le frontiere), sia a soccorrere le persone migranti, donne, uomini, bambini, che quotidianamente, soprattutto nelle ore notturne quando tutto è più pericoloso, tentano di attraversarla su sentieri innevati in quota, con temperature estreme e con rischi aggravati dalle pratiche sistematiche di respingimento che li costringono a prendere strade sempre più pericolose. Lungo il tragitto ci siamo fermati al Rifugio Fraternità Massi di Oulx, ultimo luogo di accoglienza rimasto (dopo la chiusura dei rifugi autogestiti di Claviere e della Casa cantoniera) prima di partire per il tentativo di attraversamento della frontiera. Diverse delle persone presenti arrivavano dalla rotta balcanica e, probabilmente, qualcuno di loro più tardi avrebbe provato, per la prima volta o nuovamente, l’attraversamento della frontiera. Una volontaria ci dirà in serata di almeno 15 respingimenti. Mentre ripartivamo il pensiero inevitabilmente andava al quindicenne afghano Ullah Rezwan Sheyzad, morto a gennaio a pochi chilometri da qui, travolto da un treno mentre cercava di raggiungere, di nascosto, la Francia, ultima tappa del suo cammino di speranza.

Al ritrovo delle 18.00 davanti all’obelisco di Monginevro eravamo in pochi. La temperatura era particolarmente fredda per il periodo, - 5 gradi scesi ulteriormente nella notte, e il vento la faceva sentire ancora più rigida. Il timore che le condizioni climatiche avessero disincentivato la partecipazione svaniva, però, con il progressivo afflusso di solidali. Verso le 18,30 un corteo di oltre 300 persone si incamminava, accompagnato da canti e musica, verso la frontiera dove si sarebbero alternate le dichiarazioni delle diverse realtà organizzatrici. Le voci di denuncia del mancato rispetto dei diritti umani e delle politiche repressive e disumanizzanti che costringono i migranti a correre gravi rischi sulla frontiera, erano, ad un certo punto, interrotte dal rapido diffondersi della notizia che diverse persone erano in difficoltà. Immediatamente il presidio si scioglieva e ci si dirigeva, seguendo diversi percorsi nella neve, verso il luogo da cui proveniva la richiesta di aiuto. 

Fortunatamente, anche se con un po' di difficoltà, la situazione veniva risolta positivamente e un gruppo di otto persone, tra cui due donne di cui una incinta e diversi minori, è stato soccorso. Si è, quindi, ritornati dalla frontiera a Monginevro per un momento di ristoro collettivo all’aperto con zuppa di lenticchie, pane, formaggio e bevande calde, in attesa di incamminarsi nuovamente lungo i sentieri innevati. Un’altra emergenza, però, interrompeva anche questo momento e la situazione tornava tranquilla solo con l’arrivo della comunicazione che le persone soccorse erano finalmente arrivate al rifugio di Briancon. Verso le 22,30, con un ritardo di circa due ore sugli orari previsti, confermando che la solidarietà non ha confini di tempo così come di spazio, dopo una rapida suddivisione in gruppi guidati dai maraudeurs esperti, ci si incamminava nuovamente nel freddo e nel buio, lungo i sentieri in cui sofferenze, lacrime e paure si mescolano alle speranze di vita e di futuro di molte persone migranti su questa frontiera dove ogni notte, nonostante la criminalizzazione della loro solidarietà, maraudeurs e solidali si alternano per portare loro aiuto e sostegno. Anche quest’anno, come nelle edizioni precedenti, la partecipazione alla Maraude Solidaire è stato per noi occasione di riflessione e testimonianza, nella consapevolezza del dramma che tutti i giorni dell’anno le persone migranti e i profughi di ogni guerra vivono sulle frontiere.

Domenico e Simona 






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