“Voleremo Via" ... con Marc Chagall. Una presentazione.

Non ricordo di preciso né il luogo, né il periodo in cui trovai l’immagine del quadro “Il Compleanno” di Marc Chagall riprodotta sulle pagine del periodico fascista “la difesa della razza”. 

Ricordo bene, però, lo sconcerto che generò in me vedere il travisamento che se ne faceva con l’intento di “esibire” una presunta degenerazione non solo dell’espressione artistica ma anche dell’idea di famiglia. 

Una rappresentazione tra le più poetiche del sentimento che unisce due persone, un’opera che parla di amore, di vita e di futuro, trasformata nello spauracchio di un rapporto che mina, perverte e colpisce la società.  

In questa becera strumentalizzazione del dipinto mi parve di poter ravvisare, oltre all’intento propagandistico, anche i prodromi di una progressiva e generale atrofizzazione della capacità di vedere, sentire e comprendere che si diffondeva e diventava sempre più pervasiva con il propagarsi del razzismo totalitario. Le mie riflessioni mi riportarono al presente, dove, pur in un contesto differente, mi sembrava di ritrovare parimenti le avvisaglie di un pericoloso clima d’indifferenza e di cinismo verso la sorte dell’altro che si stava velocemente propagando, alimentato da una narrazione miseramente e strumentalmente manipolatoria che, come in passato, rischia di determinare un impoverimento non solo della nostra dimensione umana e sociale, ma anche della nostra capacità di sognare e vedere la bellezza della vita … come quella di un quadro.

Forse lo spirito di queste riflessioni nasceva da alcune parole di Marc Bloch, un importante storico e un grande uomo assassinato nel 1944 dai nazisti, che continuavano (e continuano tuttora) a risuonare in me: “Questa solidarietà tra epoche diverse ha in sé tanta forza che le relazioni di intelligibilità tra di esse sono orientate nei due sensi. L’incomprensione del presente nasce fatalmente dall’ignoranza del passato. Forse, però, non è meno vano affaticarsi a capire il passato, ove nulla si sappia del presente”[1].

Questo breve libro, un po’ saggio, un po’ racconto, è il risultato delle mie riflessioni, raccolte e approfondite nel tempo, ma organizzate e sintetizzate durante il periodo di quarantena imposto per il diffondersi del Covid-19, con tutti i limiti e le peculiarità legate a tale particolare situazione. Mi fa piacere accompagnare questa presentazione con una breve recensione scritta da mio padre, Michelangelo Massano.

“Il libro è di piacevole lettura, scorrevole ed efficace, una ricca bibliografia, e tratta un aspetto meno noto della pittura di Chagall. E’ un percorso fra tre momenti essenziali della vita del pittore e lo scenario drammatico attraverso il quale scorre la sua esistenza.

Il Compleanno è “la melodia di un amore che spicca il volo oltre una stanza che non può contenerlo”.

La Crocifissione Bianca con il Cristo in croce, soffoca la storia personale di ogni uomo, in un mondo d’orrore.

La Vie con la sua imponenza, nasce invece un periodo storico tranquillo. Raffigura una serie di quadretti con reminiscenze autobiografiche intimiste, che, però, non possono cancellare i momenti di dolore collettivo del passato che incombono, quasi ad ammonimento, nella parte superiore del dipinto.

I tre quadri vengono collocati dall’autore nel periodo storico in cui sono nati. Il primo, nel 1915, con  la forza dirompente del sentimento, durante la deflagrazione della prima guerra mondiale. Il secondo, nel 1938, che coincide con l’inizio del periodo più buio della seconda guerra mondiale, ove la vita del singolo diventa parte e si confonde con l’orrore e il dolore del mondo. Il terzo, del 1964, è una rivisitazione della propria vita ove si susseguono quadretti che ripercorrono momenti intimi e piacevoli della vita del pittore (seppur turbati da un grave lutto personale), che però non possono far dimenticare le terribili atrocità del passato, che il pittore identifica in un tragico episodio del 1941.

Molto interessante, infine, specialmente se messa a confronto con la potenza evocativa della pittura di Chagall, è quanto scritto nell’Appendice. In essa si evidenzia, con puntuale riferimento ad autori e testi importanti nella storiografia del Novecento, il contrasto fra un’arte libera, affascinante e creativa, con i regimi che la avevano combattuta e denigrata, perché la volevano asservita alle finalità del potere”.


Qui il percorso per immagini del libro (dipinti e documenti).

Il libro può essere ordinato in tutte le librerie ed è disponibile in tutti gli store online anche in versione ebook: IBS, YoucanPrint, La Feltrinelli, Libreria Universitaria, …

        Domenico Massano



[1] M. Bloch, Apologia della storia. O mestiere di storico, Einaudi, Torino, 1976, p. 54


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