La
notte di giovedì 27 giugno, nella centrale piazza S. Secondo, si è svolto un
presidio di solidarietà con i migranti soccorsi in mare e con l’equipaggio
della Sea Watch 3, cui da troppi giorni era impedito lo sbarco a Lampedusa.
L’iniziativa,
finalizzata a portare un messaggio di umanità, oltre che a dare un segno di
solidarietà e di condivisione, si è posta in continuità con l’appello lanciato
dagli aderenti al forum Lampedusa solidale e dal Parroco dell’isola che, dal 19
giugno, hanno “dormito” sul sagrato della chiesa di San Gerlando. Molte città hanno
risposto all’appello tra cui Palermo, Bologna, Roma e Torino in cui, dal 23
giugno, persone, associazioni e collettivi solidali, hanno trascorso le notti
sul sagrato della chiesa di San Dalmazzo in via Garibaldi (messo a disposizione
dall’Arcivescovo Nosiglia).
Presidio solidale di Torino |
Ad
Asti l’iniziativa è stata rilanciata dalla Rete Welcoming Asti, aprendosi subito
alla partecipazione delle tante persone e associazioni preoccupate e indignate
per l’inumana situazione in cui erano coinvolti naufraghi ed equipaggio al
largo del porto di Lampedusa. Dalle 21.00 della sera lo spazio antistante la
chiesa di San Secondo, ha iniziato a popolarsi di un folto ed eterogeneo gruppo
di persone. Unici simboli le coperte isotermiche, quelle in cui sono avvolti i
migranti appena soccorsi, alcuni cartelli con il richiamo alla Sea Watch, una
bandiera della pace e un telo con la scritta “Restiamo Umani”. Nessun discorso
introduttivo, nessuna presentazione del presidio che ha rappresentato una sorta
di testimonianza solidale e collettiva, animata dai dialoghi tra i tanti
presenti cui, sino a tarda ora, ha partecipato anche il Vescovo Marco Prastaro.
Verso l’una di notte, quando i più erano ormai in procinto di rientrare a casa,
lasciando la piazza ai pochi che sarebbero rimasti anche per il resto della
notte, erano inviate alla Sea Watch alcune foto dell’iniziativa solidale. Pochi
minuti dopo giungeva, inaspettato, un messaggio di risposta: “THANK YOU!!! give our love to everyone!!! Thank you for standing
strong with us and defending solidarity and humanity!!!”
Un ringraziamento che ha
attraversato i cuori dei presenti ricordando come, a volte, anche un gesto
simbolico, una notte di condivisione trascorsa sul sagrato di una Chiesa, può
essere motivo di speranza e sostegno per chi, con coraggio e generosità,
affronta momenti particolarmente critici. Verso le sei di mattina, quando il
presidio stava avviandosi al termine, diverse persone sono nuovamente arrivate
per concludere insieme l’iniziativa, chi portando qualche brioches, chi caffè e
dolci appena fatti in casa, chi parole di condivisione o informazioni sulla Sea
Watch. Alle 07.00, dopo aver raccolto coperte isotermiche, bandiere e sacchi a
pelo, tutti hanno fatto rientro a casa per una doccia veloce prima di andare a
lavoro o tornare ai propri impegni quotidiani, con il pensiero rivolto a chi,
purtroppo, sarebbe stato costretto a trascorrere l’ennesima giornata in balia
del mare al largo di Lampedusa (situazione che si è poi sbloccata solo grazie
all’azione della capitana Carola Rackete). Occorre “muovere bellezze”,
riportava un messaggio che accompagnava queste iniziative. Forse, in questo
clima di paura e violenza, dovremmo riscoprirci attivisti della bellezza, la
bellezza della condivisione, la bellezza dell’incontro, la bellezza del
riconoscersi in valori comuni come la solidarietà, perché, in fondo, abbiamo
tutti bisogno di un po’ più di umanità.
(Articolo pubblicato su la Gazzetta d'Asti, 05/07/2019)
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