In
vista delle prossime elezioni europee, l’EDF (European Disability Forum) ha
rivolto a tutti i candidati un appello strettamente correlato al “Manifesto sulle Elezioni Europee 2019 accessibili”: “Sei un candidato alle
elezioni per il Parlamento europeo? Impegnati, firmando questo modulo, a promuovere e sostenere i diritti delle persone con
disabilità”.
Diritti
la cui piena esigibilità, in Italia e in Europa, pare ancora essere un
miraggio, a partire dal diritto di votare proprio alle prossime elezioni
europee, come evidenziato dal CESE (Comitato Economico e Sociale Europeo), nel
recente rapporto “La realtà del diritto di voto delle persone con disabilità alle Elezioni del Parlamento Europeo”: “In ciascuno dei 27 paesi dell'UE vi sono leggi o
disposizioni organizzative che escludono alcuni elettori con disabilità dalla
possibilità di partecipare alle elezioni del PE. […] Milioni di cittadini
dell'UE non hanno la possibilità di votare a causa di disposizioni
organizzative (ostacoli tecnici) che non tengono conto delle esigenze derivanti
dalla loro disabilità”.
Gli
impegni da sottoscrivere proposti dall’EDF riguardano, in particolare, cinque
aspetti che dovrebbero essere largamente condivisibili:
- Elezioni europee pienamente accessibili e inclusive, affinché alle persone con disabilità sia garantito il diritto di voto e di candidarsi alle elezioni.
- Una strategia europea sulla disabilità 2020-2030 completa e ben finanziata, concepita per attuare e monitorare l'implementazione della Convenzione sui diritti delle persone con disabilità.
- Finanziamenti UE per garantire pari opportunità e non discriminazione.
- Un pilastro UE dei diritti sociali al fine di migliorare le condizioni di vita delle persone con disabilità e delle loro famiglie all'interno della società.
- Un'Europa dei diritti umani, adottando una legislazione globale contro la discriminazione a livello dell'UE.
308
candidati alle elezioni per il Parlamento Europeo hanno, a oggi, sottoscritto l’appello
dell’EDF: 18 della Danimarca, 58 della Francia, 35 della Germania, 16 di
Lussemburgo e Malta, 40 del Portogallo, 20 della Spagna, e così via.
Colpisce
e sconcerta scoprire la cifra che si riferisce all’Italia: 1(Uno).
La
quasi totale indifferenza da parte dei candidati italiani all’invito dell’EDF, sembra
essere indice del permanere, nel nostro paese, di una trasversale disattenzione
politica ai temi della partecipazione, dell’autodeterminazione e della garanzia
dei diritti delle persone con disabilità, ossia a quelli che sono i presupposti
di un’efficace strategia finalizzata sia a contrastare episodi di violenza e di
discriminazione (sempre più frequenti e gravi nell’ultimo periodo), sia a promuovere la realizzazione di una società inclusiva e più giusta per tutti.
Commenti
Posta un commento