Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità: decennale della legge di ratifica e versione in CAA.
In occasione del decennale
della legge 3 marzo 2009, n.18, di ratifica della
Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, che pare ancora molto
lontana dalla sua concreta attuazione, ne è stata realizzata una
versione in CAA (Comunicazione Aumentativa e Alternativa).
La Convenzione ONU sui diritti delle
persone con disabilità, definita come “il primo grande trattato sui diritti
umani del XXI Secolo”, è stata approvata il 13 dicembre 2006 dall’Assemblea
delle Nazioni Unite ed ha lo scopo di promuovere, proteggere e assicurare il
pieno ed eguale godimento di tutti i diritti umani e di tutte le libertà
fondamentali da parte delle persone con disabilità, e promuovere il rispetto
per la loro inerente dignità. Non sono riconosciuti “nuovi” diritti alle
persone con disabilità, ma si ribadisce che queste ultime devono godere degli
stessi diritti riconosciuti a tutti gli altri, attraverso, in particolare, la
rimozione di tutte le “barriere comportamentali e ambientali, che impediscono
la loro piena ed effettiva partecipazione alla società su base di uguaglianza
con gli altri”.
Poiché tali barriere
sono, spesso, di tipo comunicativo (mancato ascolto, informazione negata o
parziale, assenza di ausili, …), la Convenzione (in particolare negli articoli
2, 21 e 24), nel richiamare la necessaria presenza di una pluralità di
opportunità e possibilità comunicative, a partire dai percorsi educativi e
formativi, impegna gli Stati firmatari ad adottare tutte le misure adeguate a
garantire “che le persone con disabilità possano esercitare il diritto alla
libertà di espressione e di opinione, ivi compresa la libertà di richiedere,
ricevere e comunicare informazioni e idee su base di uguaglianza con gli altri
e attraverso ogni mezzo di comunicazione di loro scelta, [...] , provvedendo in
particolare a: [...] accettare e facilitare nelle attività ufficiali il ricorso
da parte delle persone con disabilità, alla lingua dei segni, al Braille, alle
comunicazioni aumentative ed alternative (CAA) e ad ogni altro mezzo, modalità
e sistema accessibile di comunicazione di loro scelta”.
Nelle
Osservazioni Conclusive del 2016 sullo stato di attuazione della Convenzione
ONU in Italia, il Comitato sui Diritti delle Persone con Disabilità delle
Nazioni Unite raccomandava “una verifica e un piano d'azione per garantire in
tutti i settori pubblici la fornitura di servizi di assistenza diretta e
mediata, compresi guide, lettori e interpreti professionali della lingua dei
segni, nonché di mezzi di comunicazione aumentativa e alternativa. In
particolare la comunicazione aumentativa e alternativa deve essere fornita
gratuitamente nel settore educativo”. Tali
raccomandazioni, così come quanto previsto dalla legge 18/09 di ratifica della
Convenzione ONU, paiono ancora molto lontane dalla loro piena attuazione. Sembra,
inoltre, che misure e interventi in tal senso continuino a essere
prevalentemente orientati da un approccio generale alla disabilità di tipo medico sanitario,
piuttosto che da quello dei diritti umani, proposto dalla Convenzione e
raccomandato dal comitato ONU.
Poiché il diritto alla comunicazione e all’informazione
è un presupposto fondamentale per permettere a tutti la libera partecipazione e
la possibilità di portare il proprio contributo alla vita della comunità, con questo piccolo (e sicuramente migliorabile) lavoro di
traduzione in CAA della Convenzione ONU, abbiamo voluto riportare l’attenzione
sia sull’importanza di garantire a ogni persona la piena accessibilità alla
comunicazione e alle informazioni sui propri diritti, sia sulla necessità di proseguire
il cammino verso la completa attuazione della Convenzione ONU per la
costruzione, condivisa, di una società realmente inclusiva.
Note sulla traduzione
e sugli autori
La traduzione a cura
della Dott.ssa Franzino Simona Piera
(Laurea Magistrale in Scienze Riabilitative, Neuropsicomotricista) e del
Dott. Domenico Massano (Pedagogista,
Educatore), non ha carattere di ufficialità e si articola su una
rielaborazione della Convenzione basata, oltre che sul testo originale, su
alcune versioni in forma “facile da leggere”(Easy-read versions), della Convenzione
delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità (in particolare
quella italiana realizzata dall’Anffas).
Sono stati utilizzati
simboli ARASAAC. Si tratta di un sistema di simboli Open Source di
proprietà della “Diputación General de Aragón” sotto licenza Creative Common,
disponibile a tutti e tradotto in varie lingue tra cui l’italiano. Non è
l’unico sistema di simboli, tuttavia è il solo che, a oggi, può essere usato
senza costi per una distribuzione gratuita e, quindi, è sembrato opportuno
privilegiare questa scelta nella traduzione di un testo che parla di diritti
per e accessibili a tutti.
Per quanto riguarda
il simbolo relativo alla “Disabilità”, tra le varie versioni che negli ultimi
anni si stanno susseguendo, a testimonianza di un’evoluzione nel dibattito
relativo anche a quest’aspetto, è stato scelto quella che, attualmente, sembrava
maggiormente rappresentativa delle diverse disabilità.
Per approfondimenti e altri materiali: www.lasCAAtola.it, www.facebook.com/dirittiincaa/
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