10
febbraio 2018, ore 6.00, partenza da Asti.
Ore
7.00 ritrovo con altre 38 persone davanti al Laboratorio sociale e partenza da
Alessandria.
Ore
14.00, arrivo a Macerata e ritrovo con migliaia di partecipanti alla
manifestazione antifascista.
Ore
15,30 circa, partenza del grande corteo che percorre il perimetro del centro
cittadino blindato dalle forze dell’ordine. Almeno ventimila persone sfilano
pacificamente testimoniando e cantando i valori costituzionali dell’antirazzismo,
dell’antifascismo del rispetto umano. Una risposta responsabilmente democratica
e coraggiosa al tragico episodio di terrorismo fascista in cui sono stati
feriti sei migranti il 3 febbraio. L’antirazzismo pacifico e solidale ha
camminato in un clima quasi surreale, di paura e timori creati ad hoc. Bar e
negozi, case e chiese parevano dover restare chiusi e sordi a una grande
testimonianza di solidarietà in cammino. Qualche imposta spalancata, un paio di
striscioni sui balconi e lungo il tragitto, sventolati da famiglie maceratesi,
hanno testimoniato la volontà della città di non arrendersi a un’infida narrazione istituzionale,
che sembra voler alimentare paura e indifferenza di fronte agli attacchi e alle
violazioni dei principi costituzionali su cui si fonda la nostra democrazia.
Ore
18.00 si conclude il corteo con il raggruppamento di migliaia di persone davanti
agli stessi giardini da cui alcune ore prima erano partite. Dall’altoparlante
arriva la testimonianza di un ragazzo appartenente a una delle tre realtà maceratesi
che hanno organizzato e reso possibile l’evento (Sisma, Antifa e Potere al Popolo).
Racconta la settimana appena trascorsa in cui, a seguito della sparatoria, in un
martedì pieno di speranza si ponevano le basi per una risposta di massa.
Racconta, poi, dello sconforto che li ha colti quando mercoledì non solo Anpi,
Arci, Libera e Cgil ritrattavano l’impegno preso il giorno precedente e si
tiravano fuori, ma in cui dal Sindaco e dal Ministro dell’Interno arrivavano inquietanti
divieti, che equiparavano antifascismo e fascismo. Dice “avremmo voluto
piangere”, e noi tutti con loro. Racconta, però, anche di un giovedì mattina in
cui, in risposta al loro “noi ci saremo comunque”, arrivavano, prima alla
spicciolata e poi via via sempre più numerose, le conferme di partecipazione da
parte di piccole e grandi realtà associative, di circoli locali, di singoli
cittadini che stigmatizzando dichiarazioni e prese di posizione
incomprensibili, sfidavano divieti tesi esclusivamente a salvaguardare un
presunto ordine sociale basato sul tradimento dei valori dell’antifascismo e
della resistenza. Racconta commosso, infine, della felicità e dell’orgoglio per
il pomeriggio appena trascorso, per la testimonianza coraggiosa e solidale che la
città e il paese intero hanno saputo dare.
Ore
18,30 partenza da Macerata.
11
febbraio 2018, ore 1,30 arrivo ad Alessandria e saluti ai 38 amici e compagni. Ore
2,30 arrivo ad Asti e conclusione di una giornata di speranza e fiducia.
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